Sessioni

Macroarea 1. RICERCHE SUL PATRIMONIO CULTURALE

S1. Beni storico-artistici

La sessione riservata ai beni storici e storico-artistici pugliesi si focalizzerà sulla valorizzazione di casi di studio e dunque di specifici monumenti che, noti o meno noti al grande pubblico o a quella che spesso si rivela come una stretta nicchia di studiosi del settore, meritano invece una maggiore attenzione, sia che l’avanzamento delle ricerche abbia prodotto nuovi risultati sia che essi siano stati troppo a lungo dimenticati. L’intera regione possiede un patrimonio materiale e immateriale che, vantando testimonianze innumerevoli disseminate trasversalmente lungo tutto l’arco dei secoli che va dal Medioevo all’età contemporanea, necessita ancora di approfondimenti affidati a personalità le cui competenze specializzate favoriscano la più congrua comprensione. La divulgazione dei risultati di tali ricerche permette una maggiore consapevolezza del valore del patrimonio pugliese e delle sue grandi potenzialità.

Presidenti: Manuela De Giorgi (Unisalento), Marcello Mignozzi (UniBa)

S2. Beni archeologici

La Puglia vanta un patrimonio archeologico inestimabile, legato alla sua storia millenaria che affonda le sue radici nell’età preistorica e giunge fino ai nostri giorni. La sessione accoglie le ricerche inerenti ai siti di interesse archeologico della regione a partire dai primi insediamenti delle civiltà neolitiche, attraversando le più grandi città magno-greche e romane e giungendo ai siti medievali. Sono coinvolti anche casi di studio di archeologia industriale. La sessione è riservata in egual modo agli studi monotematici e alle ricerche multidisciplinari e interdisciplinari nei quali, alla ricerca archeologica in senso stretto, si affiancano metodi e tecniche innovative.

Presidenti: Pasquale Favia (UniFg), Italo Maria Muntoni (SABAP-Fg)

S3. Beni monumentali/architettonici

Se concordiamo con André Corboz (1983) che definisce il Territorio come un palinsesto sul quale diverse generazioni vi hanno inciso, corretto, cancellato e aggiunto segni ed elementi, allora possiamo fare nostra la definizione di Secchi quando parla di “un immenso archivio di segni dal quale possiamo cogliere un altrettanto vasto insieme di intenzioni, di progetti e concrete azioni di singole persone (il principe, l’abusivo), di gruppi ristretti (famiglie, clan, società multinazionali, istituti finanziari) o di intere società (la società mercantile medievale, le moderne istituzioni pubbliche)” e sottolinea come questo “patrimonio è nel suo complesso un pezzo significativo di quella stratificazione, di quel palinsesto di segni e manifestazioni che vediamo nelle nostre città”. Il progetto, quindi, deve essere in grado di leggere e interpretare queste immagini, per poi introdurre delle discontinuità. Muovendo dalla convinzione che il patrimonio è da considerarsi come un campo di azione dove un ruolo fondamentale in chiave interpretativa è anche affidato al progetto, capace nei suoi esiti più propositivi di riscrivere i luoghi del Palinsesto, allora per le discipline della conservazione, del progetto e della pianificazione e può essere di grande interesse individuare le modalità nelle quali il patrimonio architettonico viene tutelato, riscritto e aperto alla fruizione pubblica. La sessione, quindi, apre alla descrizione di quei programmi e progetti che hanno inteso il patrimonio territoriale e architettonico come materia viva e che hanno interpretato, in chiave contemporanea, la condizione profonda dei luoghi ai quali questi beni appartengono.

Presidenti: Giuseppe Carlone (Poliba), Nicola Martinelli (Poliba)

S4. Beni museali, archivistici, librari e loro contenitori

Il patrimonio culturale costituisce uno strumento essenziale di sviluppo sociale/civile e un generatore di conoscenza e benessere. La Puglia attraversa una fase di riorganizzazione finalizzata a strutturare un sistema improntato su un approccio inclusivo. La creazione di reti e sistemi museali rende gli attori di questo processo sempre più connessi e in modo sempre più trasversale. La sessione si focalizza sulle strategie di conservazione, studio, valorizzazione e fruizione delle collezioni e delle strutture museali, anche all’aperto (parchi archeologici), archivistiche e librarie presenti nella nostra regione e sui progetti volti a connettere e partecipare patrimonio ed esperienze, a partire dal ruolo che tali beni svolgono nelle comunità civiche, scolastiche ed educative. Si intende aprire un confronto attraverso la condivisione di progetti, studi e ricerche di museologia, museografia, archivistica, di mostre ed esposizioni temporanee, incluse le collezioni scientifiche (musei botanici, zoologici, mineralogici), strategie di conservazione dei beni connesse al monitoraggio ambientale e a studi microclimatici, strategie di valorizzazione del patrimonio culturale anche in stretta connessione con la valenza paesaggistica che caratterizza la nostra regione.

Presidenti: Fabio Galeandro (Direzione regionale musei Puglia, MIC), Filomena Ranaldo (Museo della Preistoria di Nardò), Anita Rocco (Direzione regionale musei Puglia, MIC)

S5. Geodiversità, patrimonio geologico e sviluppo sostenibile

La sessione mira a raccogliere contributi che illustrino i peculiari caratteri della geodiversità, alla base del patrimonio geologico pugliese, senza trascurare però eventuali confronti con esempi di conservazione e valorizzazione di siti geologici di altre realtà nazionali o internazionali. Non verranno trascurati contributi che mostrino esempi di geositi pugliesi che posseggano anche altre valenze (archeologia, arte, religione, mito…). Una particolare attenzione verrà data anche ai contributi che mettano in evidenza il ruolo fondamentale per la geoconservazione e per l’uso sostenibile delle georisorse svolto dai parchi, e da tutte le aree protette, compresi i siti patrimonio dell’UNESCO. Contributi che espongano esempi virtuosi di ecoturismo o esperienze di educazione ambientale svolti in tali aree, collocate nella regione pugliese, saranno accolti. Infine, vista la recente candidatura a Geoparco dell’UNESCO da parte del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, verranno accolti contributi che illustreranno i motivi geologici alla base della candidatura.

Presidenti: Antonello Fiore (SIGEA Aps), Vincenzo Iurilli (UniBa), Luisa Sabato (UniBa)

Macroarea 2. APPLICAZIONI E BEST PRACTICES

S6. Scienze applicate ai beni culturali

La sessione è aperta a contributi inerenti alle applicazioni di metodologie scientifiche ai Beni culturali, in relazione alle istanze di conoscenza archeologica e diagnostica. Saranno presi in considerazione casi di studio su beni mobili e immobili presenti sul territorio pugliese, con particolare attenzione ai geomateriali naturali (pietre ornamentali e da costruzione) e artificiali (malte, intonaci, ceramiche, vetri, metalli).

Presidenti: Angela Calia (ISPC-CNR), Giacomo Eramo (UniBa)

S7. Tecnologie digitali per i beni culturali

L’uso di tecnologie ICT nel settore dei beni culturali ha contribuito in modo determinante al dibattito tecnico-scientifico più recente sulle prospettive dei processi di conoscenza, gestione e fruizione del patrimonio architettonico storico. In particolare, numerose risultano le attività di ricerca e sperimentazione relative a piattaforme digitali per la catalogazione strutturata, anche mediante sistemi informativi territoriali, restituzioni tridimensionali fotorealistiche e ambienti immersivi esplorabili in realtà virtuale, come pure contenuti multimediali a supporto della fruizione in realtà aumentata in sito e/o da remoto. La sessione è aperta a contributi che prendono in esame tali applicazioni e sviluppano tali prospettive. Inoltre, la sessione si rivolge, più in generale, a coloro che si occupano ad ampio raggio dell’utilizzo delle tecnologie digitali nel settore dei beni culturali.

Presidenti: Fabio Fatiguso (Poliba), Francesco Gabellone (NANOTEC-CNR)

S8. Restauro

La sessione si propone di stimolare studi e riflessioni sulla conservazione e il restauro del patrimonio culturale nella regione Puglia, dalle aree archeologiche ai siti e alle architetture monumentali, dalle architetture minute agli aggregati dei centri antichi, dai complessi decorativi (dipinti murali, opere musive, apparati scultorei) alle opere mobili, pittoriche (tele e tavole) e scultoree (lapidee, metalliche, in cartapesta, in gesso). Saranno indagate le possibili azioni, dalla conservazione preventiva al restauro di somma urgenza, ponendo particolare attenzione ai presupposti teorici, alle metodologie d’indagine, all’elaborazione e all’applicazione di tecnologie innovative (con particolar riguardo alla eco-compatibilità ed alla eco-sostenibilità) selezionate a garanzia dell’autenticità delle opere.

Presidenti: Rossella de Cadilhac (Poliba), Annarosa Mangone (UniBa)

S9. Modelli di gestione e tecniche di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale

Il Codice dei Beni Culturali chiarisce all’art.111 le attività di valorizzazione e definisce all’art.115 le modalità di esecuzione e gestione delle attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica. Le attività di valorizzazione e gestione vedono il coinvolgimento sia delle amministrazioni pubbliche, a vario titolo coinvolte (Stato-Regioni-Enti Locali) quanto dei privati (in forma singola e/o associata). Obiettivo della sessione è procedere all’analisi e alla ricerca di sistemi integrati di gestione dei beni culturali tra il settore pubblico e privato, di figure di cooperazione e forme di partenariato tra enti, con il fine di creare una rete territoriale attraverso la messa in atto di best practices di gestione del patrimonio culturale anche in accordo con le previsioni del Capo III – Appalti nel Settore dei Beni Cultuali del D. Lgs. n. 50/2016, Codice degli Appalti.     

Presidenti: Cinzia Campobasso (Fondazione Pasquale Battista, PUGLIA MIA), Anna Maria Candela (Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio, Regione Puglia), Mauro Paolo Bruno (Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio, Regione Puglia)